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COMUNE DI TIVOLI VERSIONI ALTA ACCESSIBILITA'
COMUNE DI TIVOLI
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Storia Urbanistica


La città di Tivoli (55650 ab.), collocata sulle pendici occidentali dei monti Tiburtini, rilievi di modesta entità ad est di Roma, posizionata lungo il fiume Aniene presso la grande cascata, insieme al suo territorio ha goduto fin dai tempi antichi condizioni favorevoli sia dal punto di vista climatico che strategico, dal momento che controllava tutti i traffici da e per l'Abruzzo.

La ricchezza delle acque favorì, nelle diverse epoche, l'impianto di grandi complessi architettonici.

Gli esempi più insigni: Villa Adriana di epoca romana, la Cinquecentesca Villa d'Este, la Villa Gregoriana costruita nell'Ottocento all'interno del baratro della valle del fiume Aniene sottostante l'acropoli romana.

Il processo urbanistico ha di poco modificato l'impianto romano originario, con trasformazioni in epoca Medioevale, Rinascimentale e Ottocentesca; mentre a seguito delle pesanti distruzioni, più massiccio è stato l'intervento dopo la seconda guerra mondiale. L'origine della città, secondo la tradizione, risale al 1215 a.C. coincidente con la formazione del villaggio latino (Tibur) che occupava probabilmente il luogo dell'acropoli; entrò presto sotto l'influenza di Roma (380 a.C.) collegata direttamente con la Via Tiburtina.antica.tif (86411 byte) Le strutture edilizie più antiche ancora visibili risalenti al IV secolo a.C. sono le mura difensive, in opera quadrata, che circondavano l'acropoli e l'antica contrada di S. Paolo. Nel II secolo a.C. la città fu oggetto di una consistente trasformazione urbanistica che investì i settori urbani più importanti con la costruzione di imponenti edifici pubblici, quali il Tempio di Ercole Vincitore (oggi in fase di scavo archeologico e di restauro) sulle cui rovine si sovrappose alla fine del '400 un convento e, successivamente, alla fine del '700, un insieme di opifici e cartiere e il Tempio della Tosse, lungo l'antico tracciato della Tiburtina, oggi via degli Orti. Sempre nello stesso periodo fu edificato il Foro, ove sarebbe sorta l'attuale piazza del Duomo. Restano ancora oggi l'Augusteum, la Mensa Ponderaria e tracce di una basilica retrostante l'abside della cattedrale. Sull'acropoli furono eretti i due templi più famosi di Tivoli, quello a pianta rettangolare (detto di Sibílla) e quello a pianta rotonda (detto d Vesta), trasformati nel medioevo in chiese. Mentre nelle immediate vicinanze della Rocca Pia, invece, fu costruito l'Anfiteatro Romano (detto di Bleso) .

Dopo la fine dell'impero alla città romana si sovrappose quella medievale, mediante considerevoli interventi di ristrutturazione urbanistica che videro nella sostituzione del Foro con il Duomo di S.Lorenzo l'esempio più importante.

Tivoli mantenne una discreta posizione di autonomia politica fino all'alto Medioevo, periodo in cui caddero in rovina le grancli ville suburbane di epoca romana. Con Federico Barbarossa la città tornò ai precedenti splendori: furono elevate le nuove mura cittadine (1155) che ampliarono notevolmente l'area urbana, all'interno della quale fra I' XI ed il XII secolo, furono edificate numerose case torri (edifici a pianta quadrangolare di notevole altezza che assolvevano la duplice funzione residenziale-difensiva) dislocate nei punti strategici della città: ne restano mirabili esempi in Vicolo dei Ferri, Via Postera., Via del Seminario e Via del Colle. Nello stesso periodo furono edificati il palazzo dell'Arengo, la Torre del Comune e la Chiesa di San Michele, che costituivano il nucleo della vita civile comunale e religiosa in Piazza Palatina e in Piazza delle Erbe, posizionati proprio nel baricentro della città.Tivoli panorama.jpg (24933 byte)

Più tardi Tivoli sarà divisa in quattro contrade- Castrovetere, San Paolo, Santa Croce e Trevio. Nel 1461 fu costruita la Rocca Pia dal Papa Pio II al fine di assoggettare definitivamente la città al potere pontificio. E' essa una imponente fortezza quadrilatera con quattro torri rotonde angolari.

Con la nomina a governatore (1550) del cardinale Ippolito d'Este fu realizzata la straordinaria Villa progettata da Pirro Ligorio. In seguito a questa si verificò fervore edilizio con la costruzione di pregevoli palazzi patrizi: in Via del Trevio il Palazzo Cenci-Alberici, Bellini', Pusterla e in Via Maggiore, oggi Via Domenico Giuliani, i palazzi Mancini e Pacifici . Verso la fine del '500 si costruì, su un tratto delle mura romane, Il nuovo palazzo comunale che avrebbe inglobato strutture medioevali (torre di guardia ancora visibile sul lato sinistro) prima utilizzato a convento e successivamente ristrutturato nell'Ottocento.

In epoca barocca furono edificate le due principali chiese della città: la Cattedrale di San Lorenzo (1635-40) che sostituì le precedenti strutture edilizie medievali (rimane il bellissimo campanile di stile romanico.) e la Chiesa del Gesù, oggi scomparsa a seguito del bombardamento aereo del maggio 1944.

Con la piena del fiume Aniene del 1826 la città subì gravi danni nell'abitato e si impose la risoluzione del problema mediante ingenti e spettacolari opere di deviazione del fiume: furono scavate due gallerie sotto il Monte Catillo secondo il progetto dell'architetto Folchi, le quali generarono la grande cascata con un salto di oltre 100 metri nel baratro di Villa Gregoriana. Nello stesso periodo fu data sistemazione definitiva a Piazza Rivarola e fu realizzato Ponte Gregoriano, che prende il nome dal pontefice che commissionò i grandi lavori di deviazione del fiume












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